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LE RADICI E LE ALI

..conservando la memoria delle lotte e delle resistenze contro le ingiustizie... alzandoci in volo per conquistare il cielo.....

martedì 15 luglio 2008

VERSO UNA DEMOCRAZIA AUTORITARIA

A mio avviso commette un grosso errore di valutazione politica e di giudizio storico chi delimita Berlusconi e il “ berlusconismo “ a una semplice pratica di governo corrotta, maneggiona, dalle forti tinte intolleranti, sicuritarie e razziste.
Il recente scandalo delle intercettazioni telefoniche “a luci rosse” non possono e non devono impedire un’analisi e un giudizio di merito a favore di una lettura etico-morale che da sola non è sufficiente a comprendere cosa stia davvero accadendo nel nostro Paese.


Siamo di fronte a una strategia di governo della “transizione italiana “ anzitutto dominata dall’ossessione del Premier di evitare a tutti i costi e con tutti i mezzi la celebrazione di un processo a suo carico per un reato assai grave – corruzione di magistrati (art.319 c.p.).
Reato che non rientra nelle sue funzioni ministeriali, quindi nell’ “esercizio delle funzioni” ma che va – andrebbe- considerato come commesso da un qualsiasi privato cittadino.
La lettura della norma sopra richiamata non da possibilità di diversa interpretazione.
E’ quindi un semplice ma infamante reato di diritto comune che si vuole , ad ogni costo, sottrarre all’accertamento giurisdizionale con un grave “vulnus” dell’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alle Legge.
Per ottenere questo scopo si sono escogitati provvedimenti legislativi di dubbia sostenibilita’ e legittimità costituzionale , devastanti sotto il profilo della tenuta dell’assetto istituzionale piu’ in generale.
Ricordiamo il “Lodo Ghedini-Alfano” sulla immunità delle 4 più alte cariche dello Stato per i reati commessi al di fuori dell’esercizio delle proprie funzioni : vi rientrano ad esempio i reati connessi ad un ipotetica “sovversione dello Stato”!!!!!
E ricordiamo le norme “blocca-processi” inserite nottetempo in un decreto legge che parlava di altro.
Atti legislativi inaccettabili sia nel merito, sia nelle procedure e nella tempistica che li hanno caratterizzati. Uso le parole , che condivido, di un recente e allarmato articolo di Eugenio Scalfari su Repubblica.
Ma c’è un aspetto ancora più grave che va oltre il caso specifico che riguarda S.Berlusconi : il mutamento in corso della Costituzione materiale.
Si sta verificando, dopo appena due mesi dall’insediamento del Governo, un massiccio spostamento di potere verso la figura del Premier e del Governo da lui guidato.
Un’intimidazione crescente nei confronti della Magistratura inquirente e giudicante e una vera e propria confisca del controllo parlamentare : attori principale di quest’ultima sono gli stessi Presidenti delle due assemblee e la maggioranza parlamentare nel suo complesso.
Mai visto un Parlamento così prono di fronte al potere esecutivo che dovrebbe essere sottoposto al suo controllo.
Le Camere si sono di fatto trasformate in anticamere del Governo.
I loro Presidenti hanno accettato senza fiatare che decreti firmati dal Capo dello Stato, per inesistenti ragioni d’urgenza, fossero manomessi da emendamenti indecenti e non pertinenti.
Disegni di legge dei quali il Capo dello Stato aveva rifiutato la decretazione proprio per mancanza evidente dei presupposti di urgenza, sono stati votati in quarantott’ore invertendo l’ordine dei lavori e l’intera agenda parlamentare, senza neanche consultare, come da prassi consolidata, la Conferenza dei capo-Gruppi.
Non emerge quindi soltanto l’ossessione dell’imputato Berlusconi di fronte alla possibilità di essere giudicato per le proprie colpe da un Tribunale dello Stato ma un mutamento profondo ed estremamente pericoloso della Costituzione materiale della Repubblica che avvia la democrazia italiana verso forme autoritarie, affievolendo l’indipendenza e lo spazio operativo dei contropoteri, mettendo in gioco gli istituti di garanzia a cominciare da quello essenziale della Presidenza della Repubblica.
Una fase politica dominata dall’urgenza, che diventa emergenza, che diventa eccezionalità : il tutto creato e suscitato artificialmente per consentire al Governo di operare come se ci trovassimo in condizioni di stato d’assedio o in presenza di enormi calamità naturali.
I decreti si susseguono, i testi dei provvedimenti finanziari sono approvati in nove minuti senza che nessuno dei componenti del Governo ne abbia preso visione. La velocità diventa un valore in sé indipendentemente dal merito.
Insomma stiamo pericolosamente scivolando verso una “democrazia autoritaria”dai confini inquietanti e dalle dinamiche nebbiose quanto pericolose : non sappiamo dove andremo a finire dentro la logica di una maggioranza di Governo che confonde la “legittimità” –ricevuta dagli elettori- con la “legalità” ovvero il rispetto delle regole poste a regolare i rapporti nella società.
Si scambia con facilità l’essenza della democrazia parlamentare- il potere esercitato in nome del popolo- con la sovranità assoluta di chi considera il consenso un’investitura plebiscitaria.
Una democrazia autoritaria dalle fosche tinte populiste dunque.
Mi ricorda qualcosa….il ventennio, il fascismo. Mussolini, Hitler, la guerra mondiale, i campi di sterminio …non esagero..anche loro avevano vinto le elezioni…..

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