Mentre dilaga la protesta in Iran, il web viene censurato da tecnologie occidentali
Coinvolte le multinazionali Nokia e Siemens, secondo il Wall Street JournalSecondo il Wall Street journal, multinazionali delle telecomunicazioni come la Siemens e la Nokia al regime iraniano avrebbero fornito nella seconda metà del 2008 le tecnologie per censurare il web. E così, mentre continuano a scendere in piazza le donne e i giovani iraniani che reclamano la libertà di parola, le loro immagini e le informazioni sulla protesta stentano ad arrivare nel resto del mondo a causa dei "filtri tecnologici" forniti da esperti occidentali pagati dal regime autoritario iraniano.
Pecunia non olet?
Scrivono Christopher Rhoads e Loretta Chao sul Wall Strett Journal:
"Il regime iraniano ha sviluppato, con l'assistenza di compagnie di comunicazione europee, uno dei più sofisticati meccanismi al mondo per controllare e censurare Internet, consentendo di esaminare il contenuto delle comunicazioni individuali su scala di massa".
Se con il regime iraniano si è arrivati a tanto, non è difficile immaginare cosa sta accadendo al servizio dei servizi di intelligence in Occidente.
Intanto proseguono gli arresti in Iran e non si può escludere che il regime stia individuando i blogger e i cyberattivisti iraniani proprio tramite il sistema di monitoraggio citato dal Wall Street Journal.
La fame di profitto delle multinazionali uccide l'aspirazione alla libertà dei giovani iraniani.
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