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LE RADICI E LE ALI

..conservando la memoria delle lotte e delle resistenze contro le ingiustizie... alzandoci in volo per conquistare il cielo.....

venerdì 16 ottobre 2009

E POI PANNELLA PARLA DI MAFIA... Con la voce e le tasca di Pippo Calò!


[..] Ha verbalizzato Francesco Marino Mannoia (come si legge nella sentenza-ordinanza per l'omicidio di Salvo Lima):
«Intendo dire che nel passato generalmente Cosa nostra votava per la Democrazia cristiana ma che non vi erano particolari pressioni od organizzazioni elettorali per votare quel partito.

Nelle elezioni politiche invece, che credo si siano svolte nel 1987, è arrivato all'interno del carcere un ordine preciso con cui si responsabilizzavano tutti gli uomini d'onore affinché si votasse e si facesse votare, a familiari ed amici, per il Partito socialista italiano.

Inoltre, un po' prima, quando occorreva che il Partito radicale per non sciogliersi doveva raggiungere 10.000 iscrizioni, dentro il carcere, a Palermo, ci siamo quotati su iniziativa di Calò Pippo. Quest'ultimo ha versato 100 milioni a detto partito; la famiglia di Santa Maria del Gesù ha versato 50 milioni di cui 30 esborsati direttamente da Bontate Giovanni; io ho versato soltanto 1.000.000 di lire, corrispondenti se mal non ricordo a più di quattro iscrizioni; mio cugino Vernengo Pietro ha versato 5 milioni.

Faccio presente che l'iniziativa di finanziamento del Partito radicale è stata esclusivamente interna al carcere dell'Ucciardone, anche se i finanziamenti sono stati raccolti anche all'esterno, mentre, per quanto concerne l'appoggio elettorale al Psi, l'ordine era generalizzato a tutta Cosa nostra in Sicilia».

Nel 1987 il Psi e i radicali, sull'onda del «Caso Tortora», stavano conducendo già da tempo una campagna referendaria sul tema della «giustizia giusta» e quindi i mafiosi li hanno sostenuti nella lotta contro la Magistratura impegnata in delicate inchieste di mafia e affari, mafia e sue collusioni con settori dello Stato.

Sandro Provvisionato, Segreti di mafia, Laterza 1994, p. 265

(D'altronde Pannella peraltro tentò di candidare nelle sue liste nientemeno che Licio Gelli, il capo della famigerata P2).

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