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LE RADICI E LE ALI

..conservando la memoria delle lotte e delle resistenze contro le ingiustizie... alzandoci in volo per conquistare il cielo.....

martedì 25 agosto 2009

Quei morti che gridano dal fondo del mare


Rubo volutamente il titolo ad un articolo di Eugenio Scalari volutamente . Non trovo parole diverse per esprimere un sentimento di orrore, di disgusto, di preoccupazione e di umana pietà.
Mi riferisco a quella che viene ormai definita la tragedia di “Lampedusa” o dei “73 migranti morti in mare”. Ho inserito io il termine “migrante” al posto dell’abusato e infame “clandestino”.


E’ purtroppo questo il termine usato dalla stampa nazionale quando ha ritenuto necessario ritagliare uno spazio a una tragedia avvenuta alle porte del Paese, tra Lampedusa e Malta. Isole fantastiche e bellissime per le vacanze di tanti italiani ma teatro di sempre più frequentemente di avvenimenti orribili che coinvolgono poveracci semplicemente in cerca di miglior sorte.

Il primo giorno tanti giornali hanno aperto con questo avvenimento : numero delle vittime, cronaca estratta dalle testimonianze dei cinque sopravvissuti, le perplessità oscene ( non trovo altro aggettivo) del Ministro Maroni sulla loro attendibilità, le colpe della marina maltese, la raccolta dei primi commenti.
Un copione già visto innumerevoli volte. Compresi gli insolenti e stupidi “chissenefrega” del duo Bossi & Calderoni .

Già l’indomani i nostri quotidiani si erano voltati dall’altro lato. Le notizie sopraggiunte, tranne qualche lodevole caso. Sono volate nelle pagine interne lasciando la prima pagina a ben più importanti cronache : le vacanze in Sardegna di Noemy Letizia e i voli della “speranza” di quanti vengono in Italia per giocare al Superenalotto.

Ciò non è avvenuto, concordo con Scalfari e altri, per la cattiva coscienza di Direttori e Capiredattori. E’ potuto avvenire perché specchio, riflesso, effetto di un profonda indifferenza che si è insinuata nello “ spirito pubblico “ del paese , ormai oscillante tra il “tirare a campare”, senza memoria né prospettiva, rintronato dalle televisioni che sfornano trasmissioni insensate a getto continuo e giornali codini, servili e di pessima qualità.

( ndr se Veline, show girl ed escort sono giunte nelle aule delle istituzioni perché non dovrebbero essersi piazzate nelle redazioni dei giornali ?)

Perfino la Chiesa e la stampa diocesana è stata censurata dai report dei quotidiani e dai notiziari TV. Solo Bossi ( sempre lui !!!) ha trovato modo e maniera per mandare il Vaticano quel paese ed invitando i “preti “ a prendersi a casa i clandestini “..perchè noi non li vogliamo….”.

Che dire ? Alla vergogna c’è un limite. Noi l’abbiamo varcato da un pezzo tra la generale apatia e afasia.

Le responsabilità . Argomento che in molti commenti veniva addirittura prima della vicenda in sé : ovvero della morte di 78 esseri umani.
Le responsabilità sono evidenti e molteplici.
Un barcone con 78 persone a bordo va alla deriva per 20 giorni in un tratto di mare percorso da motovedette, pescherecci, aerei, navi da crociera ecc.

La prima responsabilità specifica è pero’ da addebitare alla nostra Marina e alla nostra Aviazione per il mancato avvistamento. Non è possibile non avvistare un barcone di 15 metri sballottato dai venti in una porzione di mare grande più o meno come un campo di regata.
I Ministri Maroni (Interno) e la Russa (Difesa), dovrebbero fornire al Parlamento ma anche alla pubblica opinione l’elenco dei voli e dei pattugliamenti in quella zona del Mediterraneo. Sono loro in quanto responsabili della guardia costiera, delle capitanerie di porto e delle forza armate a doverci qualche risposta.
L’unica cosa che hanno saputo fare è stato chiedere al Prefetto di Agrigento una relazione sull’accaduto. Il Prefetto ? E cosa c’entra il Prefetto ?

Una seconda responsabilità specifica riguarda il pattugliamento italo-libico sulle coste della Libia, lì da dove presumibilmente è partito il barcone in oggetto.
Non era stato sbandierato ai quattro venti come un grande successo diplomatico l’accordo di collaborazione con Gheddafi per bloccare in Libia i viaggi dei “clandestini” ?
La realtà che questi sono i risultati non soltanto di quel sottile razzismo che è stato instillato nelle pieghe della società italiana ( e forse più delle pieghe…) ma soprattutto di una legge sciagurata salutata incoscientemente come un successo, come una guerra vittoriosa contro le invasioni barbariche.
Questa legge deve essere abrogata perché indegna di un paese civile e perché assolutamente inutile, anzi dannosa.
Un esempio ?
Gli immigrati arrivano a frotte più che dal Mediterraneo dai valichi dell’Est. Non arrivano per mare ma in pullman, in automobile, in aereo.
Alimentano lavoro regolare ma anche in nero : in tutta la Padania e altrove.
I “famigerati rom & rumeni” vengono via terra e non via mare : la vostra legge non solo è indecente e obbrobriosa, ma è anche un colabrodo!!!!!

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