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LE RADICI E LE ALI

..conservando la memoria delle lotte e delle resistenze contro le ingiustizie... alzandoci in volo per conquistare il cielo.....

martedì 20 ottobre 2009

Libertà di stampa. L’Italia sempre più giù


Siamo scesi al 49° posto. Il rapporto annuale di “Reporters sans Frontieres” denuncia un peggioramento in molti paesi dell’occidente. Dopo di noi di noi solo Israele
L’Italia scende ancora nella classifica stilata da “RSF” sulla libertà di stampa nel mondo e, dalla 44 esima posizione dello scorso anno, nel 2009 si piazza al 49° posto. Il peggioramento, come si vede, purtroppo, è - oltre che rapido - anche progressivo se solo si pensa che, appena due anni fa, nel 2007, era 35 esima arrivando, così, a perdere ben 14 posizioni in tre anni.

Insomma, a leggere i dati di Reporters Sans Frontieres - l’organizzazione internazionale che difende la libertà di stampa in tutto il mondo, a prescindere dalle idee politiche espresse dai giornalisti - sembra che non siano troppo lontane dal vero, quelle decine di migliaia di persone che, appena qualche settimane fa, a Roma, sono scese in piazza per difendere l’art. 21 della costituzione sconcertati e preoccupati per i pericoli che sta correndo “la libera manifestazione del pensiero” nel nostro Paese.

Ma approfondendo l’analisi dei dati pubblicati oggi, appare evidente che la libertà di stampa sembra ancora molto lontana dall’essere un valore universalmente riconosciuto e realizzato anche nel resto dell’occidente libero e opulento. L'annuale rapporto di RSF, infatti, fornisce un quadro sconfortante, con situazioni che peggiorano in vari Paesi, soprattutto nel democratico occidente e nella vecchia Europa.

In testa alla classifica, si confermano le democrazie nordiche con, al primo posto, la Danimarca, seguita da Finlandia, Irlanda, Norvegia, Svezia, Estonia e Olanda. All’8° posto, stabile, la Svizzera, seguita, in calo dall’Islanda e in salita di un posto dalla Lituania. L’Austria è solo 13a mentre la Germania è 18a e la Francia, 43a appena prima della Slovacchia. Ultima classificata, su 175 nazioni monitorate, l’Eritrea preceduta, nell’ordine da Nord Corea, Turkmenistan e Iran. Tra i dati di maggior rilievo nel “Rapporto” vi è, poi, il ripristino della libertà di stampa negli Stati Uniti - passati dal 40° al 20° posto - a meno di un anno dall’insediamento di Barack Obama e il peggioramento della situazione in paesi come Iran (172 esimo) e Israele (93° posto nel suo territorio e 150° nei territori occupati.

Presentando il rapporto, il presidente di RSF, Jean-François Julliard, non ha celato la sua preoccupazione per quanto riguarda la situazione europea, dove diversi paesi, mostrano un progressivo restringersi degli spazi per la libertà di stampa. “È inquietante constatare - ha detto - come, anno dopo anno, importanti democrazie europee come Francia, Italia, Slovacchia perdano progressivamente posizioni. L’Europa dovrebbe essere d’esempio sul fronte delle libertà pubbliche. Come possiamo denunciare - ha concluso Julliard - le varie violazioni nel mondo se non siamo irreprensibili noi stessi in prima persona?”.

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