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LE RADICI E LE ALI

..conservando la memoria delle lotte e delle resistenze contro le ingiustizie... alzandoci in volo per conquistare il cielo.....

domenica 29 giugno 2008

25 aprile e noi abbiamo berlusconi,vergogna Italia


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venerdì 20 giugno 2008

I sudditi del “Marchese del Grillo”

Grande film di Monicelli e grandiosa interpretazione di Alberto Sordi : “ Il Marchese del Grillo”, ricordate ? La battuta è famosa, ed è stata ripresa da una vignetta di Vauro sul “Manifesto” : io so io….e voi un siete un cazzo.
Era il nobile che si rivolgeva ai sudditi per far comprendere quanto e come il potere del “sovrano” conti molto di piu’ dei diritti o delle semplici “buone ragioni dei sudditi” . Con la complicazione, o l’effetto, che spesso i sudditi si crogiolano felici e spensierati nella loro sottomissione ai voleri e ai capricci del “signore”.
L’ Italia di questi giorni cosi’ bui e complessi fa da sfondo a una situazione analoga : il nemico non è il padrone, spaparanzato al sole che si gode lussi, agi & belle donne. Anzi è quasi un’icona da riverire, onorare e rispettare.
Il vero nemico è il disgraziato che attraversa su un barcone il Mediterraneo alla ricerca, vana e disperata, di un pizzico di dignità.
Il padrone è una figura che si erge sovrana e intoccabile : il disperato è per definizione un delinquente , un criminale, reale o potenziale, poco importa purche’ si tolga dai piedi.
Il padrone profuma di aromi costosi e riempie i mezzi di comunicazione delle sue immagini felici e sorridenti.
Il povero no : è sempre vestito male e non mostra denti bianchi e sorrisi sfavillanti. Spesso mostra stracci e laceri e un viso rigato dalle lacrime.
Le lacrime, già..le lacrime…anche queste puzzano ? O sono illegali ? E’ ancora un diritto piangere ? Esiste qualcuno/ a che abbia voglia di asciugarle ?
Non sono domande retoriche , non cerco frasi a effetto e non faccio collezione di emozioni . Sono domande terribili, difficili e lasciatemelo dire invadenti .
Quesiti che ci interrogano uno per uno , che ci chiedono il senso vero, e non esteriore, della nostra esistenza.
Domandano non un ‘opinione o un adesione emotiva : reclamano indignazione, impegno, lotta. Urlano rabbia consegnandoci grida disperate.

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Sentenza del Tar sul Dal Molin. "Vigileremo" dicono gli attivisti contro la base militare

Riportiamo il comunicato del Presidio Permanente:
"Un bando di gara illegittimo; il consenso del Governo definito 'extra ordinem'; «gravi dubbi sulla Vinca», la valutazione di incidenza ambientale; la mancata espressione popolare, quindi l'assenza di democrazia: le motivazioni con le quali il Tar si è espresso sulla vicenda Dal Molin , accogliendo il ricorso di Codacons e Coordinamento Comitati e inibendo il territorio alle ruspe a stelle e strisce, smascherano gli illegali. Sono coloro che vorrebbero cementificare la città del Palladio per realizzare un nuovo avamposto di guerra. La sentenza dimostra quanto fondate sono le tesi dei cittadini che da due anni si oppongono alla realizzazione dei progetti statunitensi; il Tar, infatti, riconosce i pericoli ambientali e urbanistici legati alla realizzazione dell’opera. Chi ha tentato di prendere in giro la cittadinanza, ora, è stato smascherato. Vigileremo sull'osservanza di questa sentenza per difendere la legalità che più volte hanno tentato di calpestare i promotori dell'opera: chi vorrebbe imporre la realizzazione della nuova base Usa ha già dimostrato il proprio disprezzo per la democrazia e i beni comuni. Ma la determinazione di tante donne e uomini di Vicenza ha portato a questo primo, importante, risultato. Noi manteniamo gli appuntamenti che già avevamo fissato: la giornata di banchetti del 21 giugno, la presenza in P.za dei Signori il 26 giugno (in contemporanea al dibattito del Consiglio comunale sul tema) e la mobilitazione del 30 giugno.

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Il TAR accoglie il ricorso contro l'ampliamento della base al Dal Molin

L'ampliamento della base Usa di Vicenza non ci sarà. Lo annuncia il Codacons, secondo il quale il Tar del Veneto avrebbe «accolto in pieno» il ricorso presentato dall'associazione. Il deposito della sentenza, attesa in un primo tempo per ieri, è avvenuto stamane. «Siamo in attesa di leggere le motivazioni della decisione - spiega il presidente, Carlo Rienzi - ma ci sembra una sentenza di grande sensibilità giuridica e civile che dà ragione a tutta quella parte di popolazione che lamentava si volesse modificare l'habitat e l'ambiente della città di Vicenza senza nessuna partecipazione dei cittadini».
(Fonte:ANSA)

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LEGGE SALVA -PREMIER : INCOSTITUZIONALE.

Nel c.d. “Decreto-Sicurezza” -ovvero le nostre paure, tensioni e derive razziste tradotte in strumento legislativo- è stata inserita una norma che bloccherebbe i processi in corso. Compreso quello che tra breve vedrà come imputato l’attuale Presidente del Consiglio. Ma esclusi quelli che riguardano reati “connessi” a fatti di terrorismo, mafia, pedofilia.
Al di là della ratio del provvedimento , a me molto oscura in quanto i reati “connessi a…” sarebbero probabilmente non circoscrivibili : esercizio che lascio alle indubbie conoscenze giurisprudenziali del Ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Mio concittadino e come tale degno della massima credibilità e attenzione …( si fa per dire…).
Nel merito del provvedimento, credo che il Presidente della Repubblica debba fermarlo in tutti i modi , cioè esercitando tutte le prerogative di merito e procedurali che la Costituzione gli assegna.
Vorrei sottolinearne i motivi.
Il primo profilo di incostituzionalità è procedurale. Il decreto legge originale riguardava esplicitamente disposizioni su materie estranee- illegalità diffusa collegata all’immigrazione illegale anzitutto- alle novità introdotte successivamente. La Corte Costituzionale ha più volte affermato che eventuali emendamenti a una legge di conversione di un decreto devono essere omogenei rispetto al titolo del decreto stesso .
Ciò per rispetto del principio di coerenza con la straordinarietà e urgenza del singolo Decreto Legge.
Vi sono altresì violazioni sostanziali dell’ Art. 3 della Costituzione, il principio di uguaglianza.
La differenziazione normativa per i processi in corso potrebbero essere ritenute legittime soltanto se ispirate a razionalità e ragionevolezza. E’ evidente che qualsiasi persona dotata di buon senso non possa ritenere credibile che in un anno di sospensione dei processi , Governo e Parlamento apprestino riforme strutturali utili affinché si accelerino effettivamente i processi penali in corso . Questo è quello che si legge in una lettera che Berlusconi Silvio ha inviato al Presidente del Senato.
E’ irrazionale, inoltre, che l’esclusione dal provvedimento di sospensione riguardi reati considerati “più gravi” , quando nel vocio confuso sull’ “emergenza criminalità” si pone l’accento sulla “microcriminalità” , sull’aumento esponenziale – non suffragato da alcuna statistica ndr.- di fattispecie di reato, furti, rapine, stupri, che beneficerebbero della sospensione.
Resta inoltre da spiegare perché tra i reati “più gravi” non sono stati inclusi la “corruzione di pubblico ufficiale” e la “corruzione in atti giudiziari” . Reati gravissimi in uno Stato di diritto poiché minano l’uguaglianza di fronte alla legge.
Ancora, occorre sollevare l’incostituzionalità del decreto “Sospendi-processi” in riferimento all’ Art.112 della Costituzione , l’obbligatorietà dell’azione penale.
La Corte Costituzionale ha più volte sottolineato in diverse sue sentenze che quell’articolo rappresenta il fulcro del complesso dei principi basilari del sistema costituzionale. Il suo venir meno minerebbe irrimediabilmente il principio di equità e di eguaglianza.
In questo senso, l’obbligatorietà non va e non può’ essere intesa soltanto nella fase di avvio dell’inchiesta, ma riguarda l’intero procedimento penale.
Quindi, nessun provvedimento legislativo può vincolare il percorso della giustizia penale. Si può depenalizzare una fattispecie, ma finché essa è reato l’obbligatorietà vale per tutti , gravi o meno gravi che siano.
Di fronte a questi evidenti limiti di legittimità costituzionale, il Presidente della Repubblica è obbligato dal suo ruolo e dalla prassi consolidata a rinviare alle Camere la legge di conversione di un provvedimento che assomiglia tantissimo a un’operazione per prendere tempo rispetto a una sentenza in arrivo che riguarda proprio il Presidente del Consiglio.
Un’ultima notazione finale sull’intenzione dello stesso di riproporre l’immunità per le prime cinque cariche dello Stato .
Qui il discorso è disarmante nella sua semplicità e nei fini che vuole perseguire. Non a caso è denominato “Lodo-Schifani”, altra personalità dello Stato con frequentazioni non proprio cristalline e moralmente ineccepibili…..
Gli eventuali reati commessi dalle alte cariche dello Stato, rientranti nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali, hanno già una disciplina particolare con delle garanzie particolari.
Se si tratta, al contrario, di reati eventualmente commessi in relazioni ad atti comuni, allora un Ministro, un Presidente, sono dei semplici e comuni cittadini e come tali ne rispondono davanti all’ Autorità Giudiziaria.
E’ un principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge assoluto e immodificabile.

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lunedì 16 giugno 2008

voci e immagini corteo Free Palestine


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Manifestazione Palestina 10 maggio 2008


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FREE PALESTINE TURIN 2008


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gaza palestine


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Children of Palestine vs israel


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Gino Strada: la faccia della fame e il cancro del profitto


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Gino Strada: in Afghanistan la NATO è terrorista


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Palestina


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Palestina Libera


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sabato 14 giugno 2008

Viaggio sul Pianeta della solidarietà


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Free Palestine


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lunedì 2 giugno 2008

IL Tibet non è un sogno

I mezzi di informazione sembrano univoci nella imposizione di una visione delle cose ben lontana dalla realtà : la Repubblica Popolare Cinese che occupa illegalmente il Tibet dal 1949 e che per decenni ha cercato brutalmente e sistematicamente di distruggere la religione tibetana e assieme l'identità stessa di quel popolo.

Le recenti proteste dei tibetani contro l'occupazione cinese sono state represse con la forza e sembrano rafforzare cio' che viene dettato come paradigma ma in reatà è un semplice stereotipo.

I cinesi in Tibet, è vero, si sono macchiati di molti crimini, ma ci sono diversi elementi che "disturbano" la visione edulcorata e massificata di un semplice scontro tra "Buoni" e "Cattivi".

Prima del 1949 il Tibet non era un paese indipendente. La storia è più lunga e complessa e occorre riconosce che Pechino ha spesso svolto una funzione "protettrice".

Prima del 1949 il TIbet non era l'Eden di un popolo libero, ma un paese profondamente feudale, con una casta dominante corrotta, devastato dalle guerre civili, con una speranza di vita che non arrivava a 30 anni.
Temendo possibili agitazioni sociali e la dissoluzione del paese, l'élite al potere bloccò lo sviluppo del paese, che infatti era arretrato a livello economico e sociale.

La Rivoluzione Culturale che negli anni '60 devastò i monasteri tibetani non fu semplicemente "importata" dai cinesi : le folle di giovani che devastavano i monasteri era formate quesi esclusivamente da tibetani.

Sin dai primi anni '50 la CIA si impegnò a vari livelli per incoraggiare le agitazioni anticinesi e destabilizzare il Tibet.

Le immagini che provengono dal Tibet testimoniano di una protesta che non è piu' la pacifica e quasi "muta" insorgenza dei monaci stanchi dell'oppressione decennale del cinese "cattivo" : ci sono delle bande che razziano i negozi e uccidono gli immigrati cinesi.
Legittima forma di "resistenza" verso l'occupante illegale ?
Ma perchè lo stesso non vale per i palestinesi nei territori occupati nei confronti degli israeliani?

I cinesi hanno investito parecchio per migliorare l'economia del Tibet, le sue infrastrutture, l'struzione e la sanità.
Per dirla brutalmente : nonostante l'oppressione, nella storia del Tibet non si era mai raggiunto un tenore di vita medio cosi' elevato.
Ciò non giustifica l'oppressione ma è corretto ammettere la differenza con , riprendiamo l'esempio, la politica di Israele in Cisgiordania o a Gaza.

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Percezione

Percezione....termine di moda : viene usato per dire che la senzazione, l'impressione, l'immagine soggettiva che uno ha della realtà è tenuta in considerazione almeno quanto la realtà stessa.
Tutto cio' in nome del rispetto delle singole sensibilità.
Così, indagare e descrivere la realtà diventa un esercizio inutile.
Le statistiche dicono che i crimini sono in calo? Non importa.
Che gli stessi sono in stragrande maggioranza opera di cittini autoctoni e non di immigrati di varia natura ? Assolutamente ininfluente.
Cio' che davvero conta è la "percezione" di insicurezza, di paura dell'"altro" o del "diverso", qualunque sia la sua "diversità" : negro, ebreo, sovversivo, arabo, zingaro....
E questo conta per emanare provvedimenti legislativi sproporzionati e , se non ci fossero di mezzo le vite di esseri umani, degni di una macchietta cabarettistica.
Ma è questa la percezione che si ha del fenomeno , prendere o lasciare.
E dire il contrario è semplicemente sbagliato.

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